"rivista a-periodica" scritta e diretta da studenti universitari.

Chi siamo | Redazione | Collabora


Terrorismo in sigle
di Rachele Pellegrini

Al-Qaeda, Daesh, Aqi, Isi, Isis, Isil, e Is. Una realtà monolitica o eterogenea? Che differenza c'è?

Vai all'articolo
Il test di medicina non l'ho capito
di Marco Ridolfi

quello che manca al numero chiuso per poterlo accettare

Vai all'articolo



L’OTTICA FILOSOFICA
Arte; reale finzione
o finzione reale?


Risposta alla denuncia di Platone

Vai all'articolo

RITRATTI
Semplicemente
"Il Boss"

Springsteen: il perdente fortunato
che ha conquistato l'America e il mondo

Vai all'articolo

PER ABITARE LE PAROLE
Noi estranei a noi stessi
"L'étranger" di Albert Camus
e la distanza dall'uomo moderno

Vai all'articolo

L’OTTICA FILOSOFICA
Fra Tarantino e Seneca
La coreografia della truculenza

Vai all'articolo


  1. Italicum ridisegnato dalla Consulta: e adesso?
    La Corte Costituzionale “riscrive” la legge elettorale e la trasforma in un proporzionale. Com’era l’Italicum, come è stato ridimensionato e cosa ci aspetta in vista delle prossime elezioni.

  2. Stiamo Regredendum Sì o No?
    Semplice non è sinonimo di efficiente per questa riforma costituzionale

  3. Born in 1947
    Dibattiti dei Padri costituenti

    La costituzione è il cordone ombelicale di una repubblica, chi la scrive ne è padre fondatore, e dunque creatore del nuovo ordinamento.

    La gestazione dell’Italia unita è stata travagliata e dolorosa, ma non contenta, la neonata nazione si è concessa ancora due guerre sanguinose e il vanto di un regime fascista, prima di diventare Repubblica.
    Ciò accadde il 2 giugno del 1946, con il referendum istituzionale, quando per la prima volta le donne italiane furono accolte alle urne, il re fu esiliato, e il regno d’Italia divenne Repubblica Italiana; a quel punto serviva una costituzione.

    La costituzione italiana ha 556 genitori, 75 dei quali si occuparono più specificatamente della sua struttura nella “Commissione per la Costituzione”.
    La scelsero rigida e scritta, la divisero in 139 articoli riguardanti i principi fondamentali, i diritti e i doveri dei cittadini, l’ordinamento della Repubblica, inoltre aggiunsero alcune disposizioni transitorie e finali.
    Il testo finale della Costituzione della Repubblica Italiana fu battezzato il 22 dicembre e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre 1947.

    Read the whole post...

    Last Post by Giulia Bernacchi il 11 Oct. 2016
    .
  4. Conosciamo la Riforma Costituzionale
    Referendum costituzionale 2016: cosa dice il testo di legge su cui siamo chiamati a votare? Dal bicameralismo differenziato alle modifiche del Titolo V, ecco gli ambiti d’intervento della riforma

    Il referendum costituzionale del 2016, accantonate le polemiche per la mancata candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024, è tornato al centro della discussione politica. Tra appelli a votare SI o NO, promesse elettorali (come se fossimo prossimi alle elezioni politiche e non ad un referendum) e nette presi di posizione, il rischio è quello di perdere di vista quale sia il vero fulcro della discussione: il referendum e la riforma costituzionale che dovrà essere approvata o respinta. Per quanto riguarda il referendum in sé, esso sta cominciando a prendere forma solo in questi giorni: è stata scelta la data, il 4 dicembre 2016 ed è stata presentata la scheda sulla quale gli elettori dovranno apporre il fatidico tratto di matita. Ed è subito scoppiata la polemica. Il quesito presente sulla scheda recita infatti:
    CITAZIONE
    “Approvate il testo della legge costituzionale concernente "disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione", approvato dal parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?"

    Il contenuto, ovviamente, non è illegittimo: sono infatti indicati il titolo della legge costituzionale da sottoporre a referendum e gli estremi della pubblicazione in Gazzetta ufficiale. In molti, però, vi hanno letto una sorta di spot a favore del SI, essendo elencati solo alcuni aspetti della riforma, quelli positivi e maggiormente in grado di fare leva sull’opinione pubblica. La differenza tra questo quesito e quelli dei precedenti referendum costituzionali (2001 e 2006), certamente meno propagandistici e più “oscuri”, sta nel titolo della legge costituzionale. Dunque, il momento migliore per sollevare dubbi era la discussione parlamentare della riforma, conclusasi nell’aprile 2016, durante la quale il titolo della legge poteva essere emendato. Cosa che non risulta che sia avvenuta. Dunque per non cadere nei tranelli di un quesito che a molti appare capzioso, è fondamentale approfondire quali sono i principali ambiti d’intervento della riforma, analizzando eventuali ricadute positive e negative.

    Read the whole post...

  5. La Costituzione Italiana, 68 anni dopo
    Cosa cambia con la riforma? Qual è il progetto politico alle sue spalle? C’è veramente bisogno di una riforma costituzionale? Editoriale di introduzione al nostro dossier sulla riforma

    L’Italia, prima della fine dell’anno, si troverà di fronte ad una delle più importanti chiamate alle urne della sua storia, il referendum sulla riforma costituzionale “Renzi-Boschi” . La data non è stata ancora stabilita: “Si vota tra fine novembre e inizio dicembre”, ha detto il Ministro Maria Elena Boschi, uno dei promotori della riforma. In ogni caso, si tratta di un voto destinato a cambiare profondamente l’andamento politico del paese. Il grande numero di articoli toccati (47 su 139) e la profonda modifica dell’assetto istituzionale che ne deriverebbe rendono questo referendum costituzionale un vero e proprio voto sul futuro della Repubblica. Come quello proposto nel 2006 (e respinto dal 61,29 % dei votanti), numerosi sono gli ambiti d’intervento della riforma. Abolizione del bicameralismo perfetto e passaggio ad un bicameralismo differenziato in cui una camera (l’attuale Senato) diverrebbe rappresentativa delle istituzioni territoriali. Riforma del procedimento legislativo con divisione delle leggi in bicamerali, monocamerali e monocamerali con intervento del Senato, con introduzione dei procedimenti “a data certa”. Abolizione delle Province e modifica del riparto delle competenze tra Stato e Regioni. A questi ambiti se ne devono aggiungere altri non di secondaria importanza. Tutti questi aspetti saranno oggetto di un unico quesito. Sarà perciò fondamentale un’opera di attenta ponderazione dei diversi ambiti che verranno modificati.

    Certamente aver racchiuso l’intera proposta di riforma in un quesito unico, decisione oggetto di un accesso dibattito che ha coinvolto politici e accademici, è tutt’altro che frutto di una scelta casuale. È invece la chiara dimostrazione di come questo referendum faccia parte di un programma politico molto più ampio. Un programma sul quale l’attuale esecutivo ha scommesso fortemente, a tal punto che il Presidente del Consiglio Renzi aveva, almeno in un primo momento, legato le sorti del suo governo al risultato della consultazione. Tale programma include anche la nuova legge elettorale, il c.d. Italicum, che è entrato in vigore per la sola Camera dei Deputati, scommettendo sull’esito positivo del referendum che porterebbe all’abolizione dell’elezione diretta del Senato. E lo stretto collegamento tra legge elettorale e riforma costituzionale dovrà essere oggetto di un’approfondita riflessione.

    Read the whole post...

    Last Post by il Fuochista il 13 Sep. 2016
    .
  6. One Nation Under God
    Tra padri fondatori e nuova terra promessa: quando la religione viene messa al servizio della politica.

    Un concetto chiave dell'illuminismo (e della massoneria) , spesso non sufficientemente ricordato nei libri di storia e di filosofia, consiste nella convinzione dei philosophes che uno Stato non possa sopravvivere senza una religione che unifichi i cittadini sotto un'unica credenza contribuendo a forgiarne la moralità; concetto che Rousseau, nel suo Contratto sociale, si preoccupa costantemente di ricordare, arrivando a condannare l'ateismo come un delitto di altro tradimento contro il popolo. Nella concezione di questi intellettuali non si trattava di identificare una delle chiese storiche come una religione di stato, ma di educare i cittadini al rispetto di quell'“Essere Supremo”, Architetto Divino, che guida le sorti dell'umanità verso un perpetuo progresso attraverso la sua onnipotente provvidenza.

    I padri fondatori degli Stati Uniti d'America, formatisi attraverso il pensiero illuminista nato in Francia, e quasi tutti facenti parte della massoneria, avevano ben chiari questi principi, e non mancarono di realizzarli nella creazione della nuova repubblica. Per religione civile americana (per come la descrive, tra gli altri, lo storico italiano Emilio Gentile) si intende l'insieme di riti, simboli e parole d'ordine che, nel corso della storia degli USA, ha contribuito a creare, nell'immaginario comune statunitense, un vero e proprio “culto della nazione”, della sua storia e delle sue idee fondanti, che non va a sostituirsi a nessuna delle religioni storiche, ma anzi si integra con esse: basti pensare che il giuramento di un neoeletto presidente viene pronunciato sulla Bibbia, e che in quasi tutte le chiese di tutte le confessioni cristiane è sempre presente, accanto al Crocifisso, la stars-and-stripes.

    Read the whole post...

    Last Post by Giovanni Giannini il 27 July 2016
    .
  7. Agli Stati Uniti serve un Oki (se non un antibiotico)
    Ingerenze degli oligarchi, centralità dei lobbisti e strapotere delle grandi famiglie: la politica statunitense sempre più oligarchica e meno democratica. Un potenziale pericolo per tutto il sistema.

    Gli Stati Uniti hanno sempre avuto un rapporto complicato con il concetto di democrazia. Tradizionalmente considerato il paese democratico per eccellenza, in realtà ne è endemicamente refrattario. Ai padri fondatori la parola suonava così male che non la inserirono nemmeno nella Costituzione. Troppo vicina all’idea di una dittatura popolare per trovare spazio nelle istituzioni della neonata repubblica. Le volatili decisioni di una maggioranza incolta erano infatti temute quanto l’assolutismo di un monarca. La ricetta statunitense prevedeva invece una forte idea elitista: coloro che si occupavano di politica dovevano essere pochissimi illuminati, a distanza di sicurezza dal popolo e dalle sue pericolose decisioni. Da qui la centralità del Congresso ed il limitato potere del Presidente, aggrovigliato in una intricata matassa di veti e bilanciamenti che evitano la tirannia. Oggi tuttavia si palesano i pericoli della gestione di una ristretta élite. I framers non videro che dietro la loro costruzione poteva celarsi il germe del suo stesso dissolvimento.

    Read the whole post...

    Last Post by Marco Ridolfi il 26 July 2016
    .
  8. Cronaca di un breve e inverosimile colpo di Stato
    Golpe mal organizzato o farsa? Dubbi e risvolti degli eventi di una notte destinata a rimanere nella storia della Turchia

    Un colpo di Stato. Durato poco più di quattr’ore. In Turchia, la porta orientale dell’Europa. Questo è ciò che è successo ieri notte. Sono le 22.25 La parola “golpe” inizia a rimbalzare da un’agenzia stampa all’altra. Golpe: termine con cui chi ha meno di trent’anni ha poca familiarità. Gli ultimi colpi di Stato svoltisi nell’Europa geografica, avvenuti entrambi in Turchia, risalgono al 1980 e al 1997 (anno in cui i militari intimarono e ottennero che il primo ministro Necmettin Erbakan si dimettesse). E il recente tentativo di golpe è avvenuto quando la ferita della strage di Nizza era ancora fresca e sanguinante. Così, mentre l’”uomo comune” è ancora sconvolto dall’orrore consumatosi sulla Promenade des Anglais, reporter, giornalisti ed opinionisti si trovano altrettanto spiazzati nel fare quello che per loro dovrebbe risultare più facile: fare informazione.

    Read the whole post...

    Last Post by Alessandro Marchetti il 17 July 2016
    .
  9. American Way of Study
    Prospettiva sui college statunitensi: tra élite e politica

    Il mondo è governato da circa trecento famiglie i cui membri si conoscono più o meno tutti fra di loro.
    Walther Rathenau

    L'archetipo dei college statunitensi è ormai entrato nel nostro immaginario comune, pur essendo un modello così diverso dalle università europee. Film divenuti ormai di culto, dallo storico Animal House al demenziale American Pie, danno anche a noi un'immagine più o meno distorta di questa istituzione educativa che ha accompagnato la nazione a stelle e strisce sin dalla sua fondazione. Ma dietro confraternite, gare di sbronza e folli quanto divertenti riti d'iniziazione si nasconde una realtà ben più seria e importante, che merita di essere approfondita.

    Read the whole post...

    Last Post by Giovanni Giannini il 12 July 2016
    .
  10. Il Regno Unito lascia, la politica si indebolisce
    La scelta del referendum racconta di una politica in crisi: la stessa che dovrebbe sostenere pace e diritti. Conquiste che già oggi – ma soprattutto domani – sono sempre meno scontate.

    0 Comments   81 Views
    .
    Il voto britannico ha sancito la fine (politica) di un’intera leadership: mentre Cameron si dimette, il suo più probabile successore, Boris Johnson, si è già bruciato e Michael Gove, che lo aveva silurato, non si guadagna l’appoggio del partito. I laburisti sfiduciano platealmente Jeremy Corbyn che non cede; il trionfatore Nigel Farage lascia. È la roulette russa de il Cacciatore di Michael Cimino: non c’è nessuna differenza fra vincitori e vinti, tutti riportano i segni di ciò che è successo. Ma se Mike Vronsky ed i suoi si erano ritrovati nell’inferno senza volerlo e meritarlo, non è così per chi comanda(va) nel Regno Unito: un’intera classe dirigente si è dimostrata terribilmente mediocre, perché ha creduto di usare impropriamente una consultazione referendaria senza pagarne le conseguenze.

    Read the whole post...

    Last Post by Marco Ridolfi il 8 July 2016
    .
 
Top
Designed by .Arya, coded by bored. Vieni a trovarci su ffmagazine.forumfree.it