"Una delle facce più appariscenti e vistose del carattere italiano è l'ipocrisia. Ipocrisia in tutte le forme della vita: nella vita familiare, nella vita politica, negli affari. La sfiducia reciproca, il sottinteso sleale corrodono nel nostro Paese tutte le forme di rapporti: i rapporti tra singolo e singolo, i rapporti tra singolo e collettività." Antonio Gramsci
Il
17 aprile il
32,15% della popolazione italiana si è recato alle urne per la tanto discussa consultazione sulle piattaforme trivellari entro 12 miglia dalla costa, percentuale che ha decretato la
sconfitta del "Sì" e la vittoria dell'astensione: meno di un elettore su tre ha ritenuto necessario andare al seggio per esprimere il proprio parere riguardo a tale questione, ma ha preferito invece godersi la domenica di sole.
Ci verrebbe da dire che si tratta di un risultato fin troppo
prevedibile: era difficilmente credibile il raggiungimento del quorum riguardo a una problematica tanto tecnica e complessa quanto poco direttamente interessante i cittadini italiani, perché certamente non possiamo dire che abbia una qualche influenza immediata sulla vita quotidiana il fatto che si continui o meno ad estrarre gas nei nostri mari entro le 12 miglia. Non sono bastati gli
scandali che hanno portato alle dimissioni di alcune personalità del nostro scenario politico, né gli appelli delle
Regioni o le campagne di
sensibilizzazione all'argomento che i vari comitati ambientalisti (ma non solo) hanno cercato di portare avanti nonostante
l'invito all'astensione da parte del
Premier Matteo Renzi e dell'
ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Dando, però, un'occhiata ai risultati dei referendum degli ultimi anni, come quello sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori del
2003, che vide la partecipazione al voto raggiungere il 25%, o come quello del
2005 sulla legge n. 40 del 19 febbraio 2004, "Norme in materia di procreazione medicalmente assistita", avente pressoché lo stesso risultato, vediamo che la
partecipazione politica attiva non rientra affatto nelle prerogative dell'
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