"rivista a-periodica" scritta e diretta da studenti universitari.

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Terrorismo in sigle
di Rachele Pellegrini

Al-Qaeda, Daesh, Aqi, Isi, Isis, Isil, e Is. Una realtà monolitica o eterogenea? Che differenza c'è?

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Il test di medicina non l'ho capito
di Marco Ridolfi

quello che manca al numero chiuso per poterlo accettare

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L’OTTICA FILOSOFICA
Arte; reale finzione
o finzione reale?


Risposta alla denuncia di Platone

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RITRATTI
Semplicemente
"Il Boss"

Springsteen: il perdente fortunato
che ha conquistato l'America e il mondo

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PER ABITARE LE PAROLE
Noi estranei a noi stessi
"L'étranger" di Albert Camus
e la distanza dall'uomo moderno

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L’OTTICA FILOSOFICA
Fra Tarantino e Seneca
La coreografia della truculenza

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  1. BOLOGNA, tra la paura di una Dìaz in miniatura e l’ideale di una piccola rivoluzione.
    per cosa stiamo davvero occupando le strade?

  2. C'è bisogno di #fertilitybrain
    Campagna per il #fertilityday: quando l'unica dolce attesa da parte delle nuove generazioni è quella dei diritti di cui si vedono invece privati

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    Notizie dal fronte della natalità: secondo il Ministero della Salute, le donne italiane non fanno abbastanza figli e si rivela necessario “operare un capovolgimento della mentalità corrente volto a rileggere la Fertilità come bisogno essenziale non solo della coppia, ma dell’intera società, promuovendo un rinnovamento culturale in tema di procreazione". Il Paese ha bisogno di nascite: ne va dell'equilibrio della nostra società, equilibrio che, in realtà, si rivela già essere adesso precario, ma che secondo il nostro ministro Lorenzin potrebbe essere invece ristabilito da un aumento della natalità infantile.

    "La fertilità è un bene comune"", un bene della Patria, afferma il Ministero della Salute, tanto comune che dalla campagna è stata addirittura esclusa una qualsiasi comunicazione con l'uomo, la cui partecipazione è invece ovviamente necessaria per il concepimento, mentre ora si sta semplicemente dando per scontato che egli sia disposto a diventare padre: la campagna per il #fertilityday è riuscita, in un tempo record di poche ore, ad offendere pressoché l'intera popolazione italiana, inciampando in un tremendo #fertilityfake.

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    Last Post by Lavinia Peluso il 28 Sep. 2016
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  3. La Costituzione Italiana, 68 anni dopo
    Cosa cambia con la riforma? Qual è il progetto politico alle sue spalle? C’è veramente bisogno di una riforma costituzionale? Editoriale di introduzione al nostro dossier sulla riforma

    L’Italia, prima della fine dell’anno, si troverà di fronte ad una delle più importanti chiamate alle urne della sua storia, il referendum sulla riforma costituzionale “Renzi-Boschi” . La data non è stata ancora stabilita: “Si vota tra fine novembre e inizio dicembre”, ha detto il Ministro Maria Elena Boschi, uno dei promotori della riforma. In ogni caso, si tratta di un voto destinato a cambiare profondamente l’andamento politico del paese. Il grande numero di articoli toccati (47 su 139) e la profonda modifica dell’assetto istituzionale che ne deriverebbe rendono questo referendum costituzionale un vero e proprio voto sul futuro della Repubblica. Come quello proposto nel 2006 (e respinto dal 61,29 % dei votanti), numerosi sono gli ambiti d’intervento della riforma. Abolizione del bicameralismo perfetto e passaggio ad un bicameralismo differenziato in cui una camera (l’attuale Senato) diverrebbe rappresentativa delle istituzioni territoriali. Riforma del procedimento legislativo con divisione delle leggi in bicamerali, monocamerali e monocamerali con intervento del Senato, con introduzione dei procedimenti “a data certa”. Abolizione delle Province e modifica del riparto delle competenze tra Stato e Regioni. A questi ambiti se ne devono aggiungere altri non di secondaria importanza. Tutti questi aspetti saranno oggetto di un unico quesito. Sarà perciò fondamentale un’opera di attenta ponderazione dei diversi ambiti che verranno modificati.

    Certamente aver racchiuso l’intera proposta di riforma in un quesito unico, decisione oggetto di un accesso dibattito che ha coinvolto politici e accademici, è tutt’altro che frutto di una scelta casuale. È invece la chiara dimostrazione di come questo referendum faccia parte di un programma politico molto più ampio. Un programma sul quale l’attuale esecutivo ha scommesso fortemente, a tal punto che il Presidente del Consiglio Renzi aveva, almeno in un primo momento, legato le sorti del suo governo al risultato della consultazione. Tale programma include anche la nuova legge elettorale, il c.d. Italicum, che è entrato in vigore per la sola Camera dei Deputati, scommettendo sull’esito positivo del referendum che porterebbe all’abolizione dell’elezione diretta del Senato. E lo stretto collegamento tra legge elettorale e riforma costituzionale dovrà essere oggetto di un’approfondita riflessione.

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    Last Post by il Fuochista il 13 Sep. 2016
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  4. Can I ?
    Breve resoconto dopo otto anni di presidenza Obama

    C’è qualcosa di meraviglioso e raccapricciante nell’epoca contemporanea, ci sono infinite possibilità, eppure si preferisce rimanere immobili: si ha paura del cambiamento ed il terrore della stabilità. La condizione postmoderna, così contraddittoria e sottile invade l’uomo nella sua interezza, nella sfera personale, relazionale e sociale, si riflette nella società, nella storia, nelle istituzioni. L’assetto politico mondiale è fra i più variegati mai visti, se ne vedono di tutti i colori fra estremismi, rivoluzioni dal basso, immobilismi, crisi economico-politiche. Barack Obama è l’ uomo chiave dei nostri tempi: si è confrontato con tutte le più svariate dinamiche internazionali della postmodernità, distinguendosi notevolmente dalle tipiche linee politiche statunitensi.

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    Last Post by Giulia Bernacchi il 1 July 2016
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  5. La (lunga ed incompleta) storia dei David di Donatello
    L’Oscar italiano in sessant’anni di cinema e d’Italia

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    L’Italia di sessant’anni fa si lascia alle spalle un ventennio di dittatura, un conflitto mondiale, una guerra sociale e civile. Di fronte, molti progetti da realizzare in un paese da ricostruire. Sono gli anni in cui l’ingegnere Pier Luigi Nervi e l’architetto Gio Ponti lavorano al Pirellone di Milano. Gli anni in cui si aprono i lavori per l’autostrada del Sole. A Roma, intanto, si pensa a riallacciare rapporti culturali internazionali in un vecchio scantinato vicino a via Veneto. All’Open Gate Club, infatti, si accolgono stranieri – soprattutto Americani – intrattenendoli con proiezioni dei migliori film in circolazione. È qui che inizia la storia dei David di Donatello.

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    Last Post by Marco Ridolfi il 29 April 2016
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  6. Democrazia, #ciaone
    Il risultato del referendum del 17 aprile come segno dell'ipocrisia del popolo italiano

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    "Una delle facce più appariscenti e vistose del carattere italiano è l'ipocrisia. Ipocrisia in tutte le forme della vita: nella vita familiare, nella vita politica, negli affari. La sfiducia reciproca, il sottinteso sleale corrodono nel nostro Paese tutte le forme di rapporti: i rapporti tra singolo e singolo, i rapporti tra singolo e collettività."
    Antonio Gramsci

    Il 17 aprile il 32,15% della popolazione italiana si è recato alle urne per la tanto discussa consultazione sulle piattaforme trivellari entro 12 miglia dalla costa, percentuale che ha decretato la sconfitta del "Sì" e la vittoria dell'astensione: meno di un elettore su tre ha ritenuto necessario andare al seggio per esprimere il proprio parere riguardo a tale questione, ma ha preferito invece godersi la domenica di sole.
    Ci verrebbe da dire che si tratta di un risultato fin troppo prevedibile: era difficilmente credibile il raggiungimento del quorum riguardo a una problematica tanto tecnica e complessa quanto poco direttamente interessante i cittadini italiani, perché certamente non possiamo dire che abbia una qualche influenza immediata sulla vita quotidiana il fatto che si continui o meno ad estrarre gas nei nostri mari entro le 12 miglia. Non sono bastati gli scandali che hanno portato alle dimissioni di alcune personalità del nostro scenario politico, né gli appelli delle Regioni o le campagne di sensibilizzazione all'argomento che i vari comitati ambientalisti (ma non solo) hanno cercato di portare avanti nonostante l'invito all'astensione da parte del Premier Matteo Renzi e dell'ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

    Dando, però, un'occhiata ai risultati dei referendum degli ultimi anni, come quello sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori del 2003, che vide la partecipazione al voto raggiungere il 25%, o come quello del 2005 sulla legge n. 40 del 19 febbraio 2004, "Norme in materia di procreazione medicalmente assistita", avente pressoché lo stesso risultato, vediamo che la partecipazione politica attiva non rientra affatto nelle prerogative dell'italiano medio

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    Last Post by Lavinia Peluso il 26 April 2016
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