"rivista a-periodica" scritta e diretta da studenti universitari.

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Terrorismo in sigle
di Rachele Pellegrini

Al-Qaeda, Daesh, Aqi, Isi, Isis, Isil, e Is. Una realtà monolitica o eterogenea? Che differenza c'è?

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Il test di medicina non l'ho capito
di Marco Ridolfi

quello che manca al numero chiuso per poterlo accettare

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L’OTTICA FILOSOFICA
Arte; reale finzione
o finzione reale?


Risposta alla denuncia di Platone

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RITRATTI
Semplicemente
"Il Boss"

Springsteen: il perdente fortunato
che ha conquistato l'America e il mondo

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PER ABITARE LE PAROLE
Noi estranei a noi stessi
"L'étranger" di Albert Camus
e la distanza dall'uomo moderno

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L’OTTICA FILOSOFICA
Fra Tarantino e Seneca
La coreografia della truculenza

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  1. Il test di medicina non l’ho capito
    quello che manca al numero chiuso per poterlo accettare

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    Io non ho capito.
    Non ho capito cosa ci sia di normale in un concorso per frequentare l’università.
    Non ho capito cosa ci sia di naturale nel dramma di migliaia di ragazze e ragazzi esclusi e cosa di ordinario in studenti che frequentano un corso di laurea senza interesse, per poi lasciare.
    Non ho capito la legittimità di una soluzione così importante come il test d’ingresso.

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    Last Post by Marco Ridolfi il 5 Oct. 2016
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  2. Conosciamo la Riforma Costituzionale
    Referendum costituzionale 2016: cosa dice il testo di legge su cui siamo chiamati a votare? Dal bicameralismo differenziato alle modifiche del Titolo V, ecco gli ambiti d’intervento della riforma

    Il referendum costituzionale del 2016, accantonate le polemiche per la mancata candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024, è tornato al centro della discussione politica. Tra appelli a votare SI o NO, promesse elettorali (come se fossimo prossimi alle elezioni politiche e non ad un referendum) e nette presi di posizione, il rischio è quello di perdere di vista quale sia il vero fulcro della discussione: il referendum e la riforma costituzionale che dovrà essere approvata o respinta. Per quanto riguarda il referendum in sé, esso sta cominciando a prendere forma solo in questi giorni: è stata scelta la data, il 4 dicembre 2016 ed è stata presentata la scheda sulla quale gli elettori dovranno apporre il fatidico tratto di matita. Ed è subito scoppiata la polemica. Il quesito presente sulla scheda recita infatti:
    CITAZIONE
    “Approvate il testo della legge costituzionale concernente "disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione", approvato dal parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?"

    Il contenuto, ovviamente, non è illegittimo: sono infatti indicati il titolo della legge costituzionale da sottoporre a referendum e gli estremi della pubblicazione in Gazzetta ufficiale. In molti, però, vi hanno letto una sorta di spot a favore del SI, essendo elencati solo alcuni aspetti della riforma, quelli positivi e maggiormente in grado di fare leva sull’opinione pubblica. La differenza tra questo quesito e quelli dei precedenti referendum costituzionali (2001 e 2006), certamente meno propagandistici e più “oscuri”, sta nel titolo della legge costituzionale. Dunque, il momento migliore per sollevare dubbi era la discussione parlamentare della riforma, conclusasi nell’aprile 2016, durante la quale il titolo della legge poteva essere emendato. Cosa che non risulta che sia avvenuta. Dunque per non cadere nei tranelli di un quesito che a molti appare capzioso, è fondamentale approfondire quali sono i principali ambiti d’intervento della riforma, analizzando eventuali ricadute positive e negative.

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  3. FirenzeRiVista 2016: i giovani tra giornalismo e cultura
    Per il secondo anno consecutivo il festival FirenzeRiVista ha riunito le principali riviste giovanili fiorentine. Noi fuochisti siamo andati a conoscerle.

    AvatarBy Alessandro Agnitti il 10 Oct. 2016
    0 Comments   70 Views
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    Per chi viene dalla tranquilla e sonnecchiante provincia toscana Firenze appare come una perenne piazza dei Miracoli. Turisti da ogni dove vi accorrono, con occhi voraci, in brulicante pellegrinaggio presso i monumenti e le opere d’arte che hanno fatto la storia d’Italia e d’Europa.

    Il flusso di persone irretisce e trascina il visitatore, lo sbatte tra un capolavoro e un altro come un naufrago tra gli scogli. Gli effetti della sindrome di Stendhal, che proprio a Firenze colpì lo scrittore francese, vengono acuiti dall’incessante vocìo che si leva dai bazar per turisti che circondano il Mercato Centrale.

    Si ha come l’impressione che tutto ciò a cui si assiste sia un grande palcoscenico dove bellezza e bruttezza recitano insieme la loro parte, sotto la magnificenza scenografica dei palazzi e delle sculture, anima imperturbabile e senza tempo della città.

    Firenze tuttavia non si è mai accontentata del suo ruolo di custode della cultura di ieri, al contrario, nel corso della sua storia non ha smesso di essere protagonista della scena intellettuale italiana.

    È stato così nel Novecento, quando la città Bella ha visto nascere alcune tra le più importanti riviste letterarie italiane, quali il Leonardo e La Voce di Papini e Prezzolini, Lacerba, Il Marzocco di Corradini e Solaria, la quale ha valorizzato la poesia di Saba, Montale, Ungaretti e ha portato in Italia autori come Joyce, Hemingway e Kafka.

    Questa vivacità intellettuale, mai del tutto assopita, vive oggi nelle numerose riviste culturali giovanili che animano la città e che da due anni a questa parte si riuniscono in occasione di Firenze RiVista, festival che tra esposizioni, interviste e dibattiti offre alle riviste l’opportunità di confrontarsi e farsi conoscere al pubblico.

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    Last Post by Alessandro Agnitti il 10 Oct. 2016
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  4. Born in 1947
    Dibattiti dei Padri costituenti

    La costituzione è il cordone ombelicale di una repubblica, chi la scrive ne è padre fondatore, e dunque creatore del nuovo ordinamento.

    La gestazione dell’Italia unita è stata travagliata e dolorosa, ma non contenta, la neonata nazione si è concessa ancora due guerre sanguinose e il vanto di un regime fascista, prima di diventare Repubblica.
    Ciò accadde il 2 giugno del 1946, con il referendum istituzionale, quando per la prima volta le donne italiane furono accolte alle urne, il re fu esiliato, e il regno d’Italia divenne Repubblica Italiana; a quel punto serviva una costituzione.

    La costituzione italiana ha 556 genitori, 75 dei quali si occuparono più specificatamente della sua struttura nella “Commissione per la Costituzione”.
    La scelsero rigida e scritta, la divisero in 139 articoli riguardanti i principi fondamentali, i diritti e i doveri dei cittadini, l’ordinamento della Repubblica, inoltre aggiunsero alcune disposizioni transitorie e finali.
    Il testo finale della Costituzione della Repubblica Italiana fu battezzato il 22 dicembre e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre 1947.

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    Last Post by Giulia Bernacchi il 11 Oct. 2016
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  5. Terrorismo in sigle
    Al-Qaeda, Daesh, Aqi, Isi, Isis, Isil, e Is. Una realtà monolitica o eterogenea? Che differenza c'è?

    Al-Qaeda, IS, ISIS, AQI, DAESH, ISIL. Tutti termini che hanno intasato le testate di fior fiori di editoriali e i servizi di altrettanti telegiornali, ma che spesso, quando usati senza una reale cognizione di causa, hanno anche fatto in modo che di una realtà estremamente sfaccettata e profonda come quella di cui parlano sia stata trasmessa un’immagine confusionaria o erroneamente monolitica e stereotipata. Quanti di noi possono dire di saper davvero distinguere e collocare spazio-temporalmente tali realtà? Tutte queste sigle, non raramente date in pasto ai lettori come briciole ai piccioni, raccontano infatti di ragioni, pretese, storie e dimensioni diverse e non intercambiabili, di cui è necessario saper distinguere le radici se si pretende di avere un quadro minimamente chiaro di questo fenomeno che tanto ci tocca e ci coinvolge.

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    Last Post by Rachele Pellegrini il 13 Oct. 2016
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  6. Dentro il combinato disposto
    Cosa succede con l'Italicum e la riforma costituzionale

    Sicuramente lo abbiamo sentito nominare tutti nei vari talk show, ma quanti hanno davvero capito che cos’è questo combinato disposto? Si tratta questa di un’espressione sempre più usata (e abusata) nel dibattito attuale sul referendum costituzionale, ma non sempre chiara nella sua definizione. In generale sta oggi ad indicare una serie di effetti combinati che la riforma costituzionale e la legge elettorale avrebbero sul nostro assetto istituzionale e vorrebbe quindi comunicare che non si può prendere in considerazione una simile riforma costituzionale senza considerare la legge elettorale vigente. Per molti questi effetti combinati sarebbero il nucleo del cosiddetto “rischio autoritario”, un’espressione che appare tuttavia più mediatica e volutamente provocatoria che reale, così come, da un punto di vista formale, lo è l’idea per cui si andrebbe verso un cambio di forma di governo. Sul piano pratico tuttavia, anche se l’Italia resterebbe una Repubblica parlamentare, muterebbe sicuramente in modo significativo i rapporti fra esecutivo e legislativo e, con essi, il tipo di democrazia in cui viviamo.

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    Last Post by Federico Rossi il 17 Oct. 2016
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  7. Immagini per pensare
    Al via la VII edizione del Festival della Fotografia Etica

    Anche la filosofia si occupa delle immagini, spesso concentrandosi sul loro potere: esse sanno attrarre, colpire e sono immediate, non abbiamo cioè bisogno di un codice per capirle come invece accade con un alfabeto. Soprattutto, sono in grado di semplificare e rendere visibile qualcosa in tutta la sua intensità. Possono, in maniera molto più efficace del linguaggio, condensare e veicolare un messaggio in grado di imporsi significativamente al nostro intelletto e alle nostre emozioni.

    Non è un caso allora che l’edizione 2016 del Festival della Fotografia Etica rechi il sottotitolo “Quando la fotografia parla alle coscienze”. Il Gruppo Fotografico Progetto Immagine, organizzatore di questa manifestazione ormai giunta alla VII edizione e diventata imperdibile per gli appassionati di quest’arte, si pone appunto la missione di promuovere la fotografia come mezzo di informazione e di approfondimento di tematiche rilevanti dal punto di vista etico che non possono fare a meno di stimolare la riflessione. L’appuntamento è nel centro storico di Lodi, dove per 4 weekend, dall’8 al 30 Ottobre, sono esposte mostre fotografiche di altissimo livello, che è possibile conoscere meglio anche grazie a visite guidate con gli autori.

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    Last Post by Giulia Cantamessi il 18 Oct. 2016
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  8. Bicameralismo nel mondo: dove, come e perché
    Quanto contano i contesti storici, politici e culturali nella scelta di un assetto istituzionale?

    Il 4 dicembre i cittadini italiani saranno chiamati al voto per esprimere il loro parere riguardante la riforma che andrà a toccare molteplici articoli della Costituzione del nostro Paese. Fra gli argomenti politicamente più rilevanti, su cui Governo e opposizione fanno leva per spingere gli elettori ad esprimere un certo voto, vi è sicuramente quello dell’”abolizione del Senato”. Questa espressione è senza dubbio estremamente fuorviante; vero è però che, nel caso di esito positivo auspicato dal Presidente del Consiglio Renzi, il bicameralismo perfetto sarà superato.

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    Last Post by Federico Lunardi il 23 Oct. 2016
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  9. Arte; reale finzione o finzione reale?
    Risposta alla denuncia di Platone

    “Il poeta colora con parole e frasi ogni singola arte senza intendersi altro che di imitazione. Ma le opere dei poeti, spogliate dei colori, della musica e ridotte alle pure parole, appaiono come il volto dei ragazzi in fiore quando la bellezza li ha abbandonati”. Così Platone nel decimo libro della Repubblica, in riferimento alla capacità dell’arte di imitare la realtà e di “ingannare” l’individuo, scredita ogni forma di produzione artistica (dalla poesia, alla pittura, al teatro ecc…). L’artista (classicamente inteso) infatti ambisce alla riproduzione fedele delle realtà ma riesce a fornire unicamente copie imperfette dei suoi modelli di riferimento, utili solo ad ingannare gli altri; essi dunque non conoscono realmente le cose che riproducono ma fingono di conoscerle. Oltre ad essere degli ingannatori sono dunque pure ignoranti! Ma siamo davvero sicuri che la mancanza di completa aderenza dell’arte alla realtà rappresenti l’ignoranza dell’artista?

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    Last Post by Tommaso Ghezzani il 29 Oct. 2016
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