"rivista a-periodica" scritta e diretta da studenti universitari.

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Terrorismo in sigle
di Rachele Pellegrini

Al-Qaeda, Daesh, Aqi, Isi, Isis, Isil, e Is. Una realtà monolitica o eterogenea? Che differenza c'è?

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Il test di medicina non l'ho capito
di Marco Ridolfi

quello che manca al numero chiuso per poterlo accettare

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L’OTTICA FILOSOFICA
Arte; reale finzione
o finzione reale?


Risposta alla denuncia di Platone

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RITRATTI
Semplicemente
"Il Boss"

Springsteen: il perdente fortunato
che ha conquistato l'America e il mondo

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PER ABITARE LE PAROLE
Noi estranei a noi stessi
"L'étranger" di Albert Camus
e la distanza dall'uomo moderno

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L’OTTICA FILOSOFICA
Fra Tarantino e Seneca
La coreografia della truculenza

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  1. Immagini per pensare
    Al via la VII edizione del Festival della Fotografia Etica

    Anche la filosofia si occupa delle immagini, spesso concentrandosi sul loro potere: esse sanno attrarre, colpire e sono immediate, non abbiamo cioè bisogno di un codice per capirle come invece accade con un alfabeto. Soprattutto, sono in grado di semplificare e rendere visibile qualcosa in tutta la sua intensità. Possono, in maniera molto più efficace del linguaggio, condensare e veicolare un messaggio in grado di imporsi significativamente al nostro intelletto e alle nostre emozioni.

    Non è un caso allora che l’edizione 2016 del Festival della Fotografia Etica rechi il sottotitolo “Quando la fotografia parla alle coscienze”. Il Gruppo Fotografico Progetto Immagine, organizzatore di questa manifestazione ormai giunta alla VII edizione e diventata imperdibile per gli appassionati di quest’arte, si pone appunto la missione di promuovere la fotografia come mezzo di informazione e di approfondimento di tematiche rilevanti dal punto di vista etico che non possono fare a meno di stimolare la riflessione. L’appuntamento è nel centro storico di Lodi, dove per 4 weekend, dall’8 al 30 Ottobre, sono esposte mostre fotografiche di altissimo livello, che è possibile conoscere meglio anche grazie a visite guidate con gli autori.

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    Last Post by Giulia Cantamessi il 18 Oct. 2016
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  2. Quando la rivoluzione si tinse di rosa (o di nero)
    Per l’anniversario della morte di Guido Crepax, ricordiamo una delle sue donne più famose.

    Introversa, libertina e spregiudicata sono i primi aggettivi con cui possiamo definirla. La si ricorda giovane, sensuale, di bell’aspetto, con quell’inconfondibile caschetto corvino alla Louise Brooks. Rivive continuamente per le sue vicissitudini giovanili, ma il tempo è passato anche per lei. Sulla sua carta di identità si legge come data di nascita il 25 Dicembre 1942. Fotografa di professione ma soprattutto protagonista di storie surreali, è attiva nella Milano altolocata della seconda metà degli anni ’60. Nei salotti dove giornalisti, architetti e intellettuali, seduti comodamente su poltrone di Joe Colombo, discutono di letteratura ed arte. Dove le signore, con abiti disegnati da Paco Rabanne o confezionati da Lancetti, parlano dei medesimi argomenti e di psicanalisi. Lei, figlia di questi ambienti, è tuttavia una donna aperta, dedita a svariate relazioni, occasionali ed extraconiugali; libera e spontanea nel mostrare sé stessa e le proprie perversioni; disinibita a tal punto da spogliarsi di fronte ad uno sconosciuto. Alle femministe non è mai piaciuta, ma di femminismo lei parla indirettamente più di altri. Il suo cognome è Rosselli, di nome fa Valentina: è il personaggio a fumetti di Guido Crepax.

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    Last Post by Marco Ridolfi il 1 Aug. 2016
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  3. Semplicemente "Il Boss"
    Springsteen: il perdente fortunato che ha conquistato l'America e il mondo ed è diventato leggenda

    “Fatevi sentire, giovani musicisti, fatevi sentire! Aprite le orecchie e aprite il cuore. Non prendetevi troppo sul serio e prendetevi sul serio come la morte. Non preoccupatevi e preoccupatevi di star male. Abbiate una fiducia di ferro in voi stessi, ma dubitate sempre: vi tiene svegli e all’erta. Pensate sempre di essere i figli di puttana più fichi della città, e pensate sempre che fate schifo! Cercate sempre di tenere vive nel cuore e nella mente due idee completamente contraddittorie. Se riuscite a non diventare matti, vi ritroverete più forti. E restate tosti, restate affamati, restate vivi. E quando stasera uscirete sul palco per fare casino, fate conto che sia tutto ciò che abbiamo. E poi ricordate che è solo rock’ n’ roll.“

    (Bruce Springsteen, 2012)



    Oggi è impegnato nel suo diciottesimo tour mondiale e ormai tutti ne abbiamo sentito parlare, ma quarant’anni fa lui era un adolescente a caccia di sogni e Jon Landau il primo fortunato critico musicale a dichiarare: “ho visto il futuro del rock and roll e il suo nome è Bruce Springsteen.” La sua successiva carriera, la ricca discografia in studio e live, le canzoni iconiche, le infinite folle di fan ai concerti e i circa sessantacinque milioni di dischi venduti nel suo paese più i centoventi nel resto del mondo hanno decisamente confermato la previsione.

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    Last Post by Rachele Pellegrini il 11 July 2016
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  4. La (lunga ed incompleta) storia dei David di Donatello
    L’Oscar italiano in sessant’anni di cinema e d’Italia

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    L’Italia di sessant’anni fa si lascia alle spalle un ventennio di dittatura, un conflitto mondiale, una guerra sociale e civile. Di fronte, molti progetti da realizzare in un paese da ricostruire. Sono gli anni in cui l’ingegnere Pier Luigi Nervi e l’architetto Gio Ponti lavorano al Pirellone di Milano. Gli anni in cui si aprono i lavori per l’autostrada del Sole. A Roma, intanto, si pensa a riallacciare rapporti culturali internazionali in un vecchio scantinato vicino a via Veneto. All’Open Gate Club, infatti, si accolgono stranieri – soprattutto Americani – intrattenendoli con proiezioni dei migliori film in circolazione. È qui che inizia la storia dei David di Donatello.

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    Last Post by Marco Ridolfi il 29 April 2016
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  5. Uomo, una specie bio-culturale.
    Esiste un confine tra quello che è naturale e universale nell’uomo e quello che è convenzionale e variabile? Vediamo quanto natura e cultura concorrano alla costruzione della specie.

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    attualità
    cultura
    By Rachele Pellegrini il 21 Mar. 2016
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    Saremo tutti d’accordo nel costatare che una delle questioni più calde all’interno del dibattito dei nostri giorni sia quella culturale. E sono altrettanto sicura che la mole di immagini, cronache, proposte risolutive, giudizi, analisi e statistiche in circolazione sull’argomento rendano quella a tema culturale, ed in particolar modo quella sullo scontro o incontro tra culture, una discussione talmente ad ampio raggio, ostica e ricca di sfaccettature o interpretazioni possibili, da convincere molti a farla morire sul nascere o ad abbandonarla

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    Last Post by Rachele Pellegrini il 21 Mar. 2016
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