"rivista a-periodica" scritta e diretta da studenti universitari.

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Terrorismo in sigle
di Rachele Pellegrini

Al-Qaeda, Daesh, Aqi, Isi, Isis, Isil, e Is. Una realtà monolitica o eterogenea? Che differenza c'è?

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Il test di medicina non l'ho capito
di Marco Ridolfi

quello che manca al numero chiuso per poterlo accettare

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L’OTTICA FILOSOFICA
Arte; reale finzione
o finzione reale?


Risposta alla denuncia di Platone

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RITRATTI
Semplicemente
"Il Boss"

Springsteen: il perdente fortunato
che ha conquistato l'America e il mondo

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PER ABITARE LE PAROLE
Noi estranei a noi stessi
"L'étranger" di Albert Camus
e la distanza dall'uomo moderno

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L’OTTICA FILOSOFICA
Fra Tarantino e Seneca
La coreografia della truculenza

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  1. Stiamo Regredendum Sì o No?
    Semplice non è sinonimo di efficiente per questa riforma costituzionale

  2. Democrazia versus Risparmio. Ne vale davvero la pena?
    Nell'era dell'opinionismo sfrenato anche la matematica diventa un'opinione?

  3. Bicameralismo nel mondo: dove, come e perché
    Quanto contano i contesti storici, politici e culturali nella scelta di un assetto istituzionale?

    Il 4 dicembre i cittadini italiani saranno chiamati al voto per esprimere il loro parere riguardante la riforma che andrà a toccare molteplici articoli della Costituzione del nostro Paese. Fra gli argomenti politicamente più rilevanti, su cui Governo e opposizione fanno leva per spingere gli elettori ad esprimere un certo voto, vi è sicuramente quello dell’”abolizione del Senato”. Questa espressione è senza dubbio estremamente fuorviante; vero è però che, nel caso di esito positivo auspicato dal Presidente del Consiglio Renzi, il bicameralismo perfetto sarà superato.

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    Last Post by Federico Lunardi il 23 Oct. 2016
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  4. Born in 1947
    Dibattiti dei Padri costituenti

    La costituzione è il cordone ombelicale di una repubblica, chi la scrive ne è padre fondatore, e dunque creatore del nuovo ordinamento.

    La gestazione dell’Italia unita è stata travagliata e dolorosa, ma non contenta, la neonata nazione si è concessa ancora due guerre sanguinose e il vanto di un regime fascista, prima di diventare Repubblica.
    Ciò accadde il 2 giugno del 1946, con il referendum istituzionale, quando per la prima volta le donne italiane furono accolte alle urne, il re fu esiliato, e il regno d’Italia divenne Repubblica Italiana; a quel punto serviva una costituzione.

    La costituzione italiana ha 556 genitori, 75 dei quali si occuparono più specificatamente della sua struttura nella “Commissione per la Costituzione”.
    La scelsero rigida e scritta, la divisero in 139 articoli riguardanti i principi fondamentali, i diritti e i doveri dei cittadini, l’ordinamento della Repubblica, inoltre aggiunsero alcune disposizioni transitorie e finali.
    Il testo finale della Costituzione della Repubblica Italiana fu battezzato il 22 dicembre e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre 1947.

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    Last Post by Giulia Bernacchi il 11 Oct. 2016
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  5. Conosciamo la Riforma Costituzionale
    Referendum costituzionale 2016: cosa dice il testo di legge su cui siamo chiamati a votare? Dal bicameralismo differenziato alle modifiche del Titolo V, ecco gli ambiti d’intervento della riforma

    Il referendum costituzionale del 2016, accantonate le polemiche per la mancata candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024, è tornato al centro della discussione politica. Tra appelli a votare SI o NO, promesse elettorali (come se fossimo prossimi alle elezioni politiche e non ad un referendum) e nette presi di posizione, il rischio è quello di perdere di vista quale sia il vero fulcro della discussione: il referendum e la riforma costituzionale che dovrà essere approvata o respinta. Per quanto riguarda il referendum in sé, esso sta cominciando a prendere forma solo in questi giorni: è stata scelta la data, il 4 dicembre 2016 ed è stata presentata la scheda sulla quale gli elettori dovranno apporre il fatidico tratto di matita. Ed è subito scoppiata la polemica. Il quesito presente sulla scheda recita infatti:
    CITAZIONE
    “Approvate il testo della legge costituzionale concernente "disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione", approvato dal parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?"

    Il contenuto, ovviamente, non è illegittimo: sono infatti indicati il titolo della legge costituzionale da sottoporre a referendum e gli estremi della pubblicazione in Gazzetta ufficiale. In molti, però, vi hanno letto una sorta di spot a favore del SI, essendo elencati solo alcuni aspetti della riforma, quelli positivi e maggiormente in grado di fare leva sull’opinione pubblica. La differenza tra questo quesito e quelli dei precedenti referendum costituzionali (2001 e 2006), certamente meno propagandistici e più “oscuri”, sta nel titolo della legge costituzionale. Dunque, il momento migliore per sollevare dubbi era la discussione parlamentare della riforma, conclusasi nell’aprile 2016, durante la quale il titolo della legge poteva essere emendato. Cosa che non risulta che sia avvenuta. Dunque per non cadere nei tranelli di un quesito che a molti appare capzioso, è fondamentale approfondire quali sono i principali ambiti d’intervento della riforma, analizzando eventuali ricadute positive e negative.

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