"rivista a-periodica" scritta e diretta da studenti universitari.

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Terrorismo in sigle
di Rachele Pellegrini

Al-Qaeda, Daesh, Aqi, Isi, Isis, Isil, e Is. Una realtà monolitica o eterogenea? Che differenza c'è?

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Il test di medicina non l'ho capito
di Marco Ridolfi

quello che manca al numero chiuso per poterlo accettare

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L’OTTICA FILOSOFICA
Arte; reale finzione
o finzione reale?


Risposta alla denuncia di Platone

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RITRATTI
Semplicemente
"Il Boss"

Springsteen: il perdente fortunato
che ha conquistato l'America e il mondo

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PER ABITARE LE PAROLE
Noi estranei a noi stessi
"L'étranger" di Albert Camus
e la distanza dall'uomo moderno

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L’OTTICA FILOSOFICA
Fra Tarantino e Seneca
La coreografia della truculenza

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  1. Alce Nero: la vita di un uomo, la morte di un popolo
    La vita e le vicende dell'ultimo sciamano Sioux, testimone della tragedia di un intero popolo.

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    L'articolo è disponibile sul nuovo fiammante sito!

    Edited by il Fuochista - 13/4/2017, 14:05
    Last Post by Giovanni Giannini il 18 Jan. 2017
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  2. Quando la rivoluzione si tinse di rosa (o di nero)
    Per l’anniversario della morte di Guido Crepax, ricordiamo una delle sue donne più famose.

    Introversa, libertina e spregiudicata sono i primi aggettivi con cui possiamo definirla. La si ricorda giovane, sensuale, di bell’aspetto, con quell’inconfondibile caschetto corvino alla Louise Brooks. Rivive continuamente per le sue vicissitudini giovanili, ma il tempo è passato anche per lei. Sulla sua carta di identità si legge come data di nascita il 25 Dicembre 1942. Fotografa di professione ma soprattutto protagonista di storie surreali, è attiva nella Milano altolocata della seconda metà degli anni ’60. Nei salotti dove giornalisti, architetti e intellettuali, seduti comodamente su poltrone di Joe Colombo, discutono di letteratura ed arte. Dove le signore, con abiti disegnati da Paco Rabanne o confezionati da Lancetti, parlano dei medesimi argomenti e di psicanalisi. Lei, figlia di questi ambienti, è tuttavia una donna aperta, dedita a svariate relazioni, occasionali ed extraconiugali; libera e spontanea nel mostrare sé stessa e le proprie perversioni; disinibita a tal punto da spogliarsi di fronte ad uno sconosciuto. Alle femministe non è mai piaciuta, ma di femminismo lei parla indirettamente più di altri. Il suo cognome è Rosselli, di nome fa Valentina: è il personaggio a fumetti di Guido Crepax.

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    Last Post by Marco Ridolfi il 1 Aug. 2016
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  3. Tiziano Terzani: cittadino del mondo, testimone della storia
    A dodici anni dalla morte uno sguardo sulla vita di un grande intellettuale cosmopolita

    0 Comments   136 Views
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    Il 28 luglio del 2004 moriva di tumore Tiziano Terzani. Di lui si potrebbero raccontare le origini toscane, dire che era nato a Firenze, cresciuto sull’Appennino pistoiese e che aveva studiato a Pisa, ma sarebbe un grande errore etichettare una provenienza ad uno degli ultimi veri cittadini del mondo. Giornalista eclettico, intellettuale poliedrico e forse fra le menti più aperte che l’Italia abbia mai prodotto pubblica nel ‘55 i suoi primi articoli sul Giornale del Mattino. Si occupa della cronaca sportiva, muovendo i primi passi in un genere che aveva ancora una sua dignità quasi letteraria e che aveva visto cimentarsi grandi firme come Buzzati e Montanelli.

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    Last Post by Federico Rossi il 28 July 2016
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  4. Semplicemente "Il Boss"
    Springsteen: il perdente fortunato che ha conquistato l'America e il mondo ed è diventato leggenda

    “Fatevi sentire, giovani musicisti, fatevi sentire! Aprite le orecchie e aprite il cuore. Non prendetevi troppo sul serio e prendetevi sul serio come la morte. Non preoccupatevi e preoccupatevi di star male. Abbiate una fiducia di ferro in voi stessi, ma dubitate sempre: vi tiene svegli e all’erta. Pensate sempre di essere i figli di puttana più fichi della città, e pensate sempre che fate schifo! Cercate sempre di tenere vive nel cuore e nella mente due idee completamente contraddittorie. Se riuscite a non diventare matti, vi ritroverete più forti. E restate tosti, restate affamati, restate vivi. E quando stasera uscirete sul palco per fare casino, fate conto che sia tutto ciò che abbiamo. E poi ricordate che è solo rock’ n’ roll.“

    (Bruce Springsteen, 2012)



    Oggi è impegnato nel suo diciottesimo tour mondiale e ormai tutti ne abbiamo sentito parlare, ma quarant’anni fa lui era un adolescente a caccia di sogni e Jon Landau il primo fortunato critico musicale a dichiarare: “ho visto il futuro del rock and roll e il suo nome è Bruce Springsteen.” La sua successiva carriera, la ricca discografia in studio e live, le canzoni iconiche, le infinite folle di fan ai concerti e i circa sessantacinque milioni di dischi venduti nel suo paese più i centoventi nel resto del mondo hanno decisamente confermato la previsione.

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    Last Post by Rachele Pellegrini il 11 July 2016
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  5. Simone de Beauvoir: donne non si nasce, lo si diventa
    Una filosofia tra pragmatismo e femminismo

    Donne non si nasce, lo si diventa. Così scriveva Simone de Beauvoir nel 1949 nel suo saggio "Le Deuxième Sexe", il secondo sesso. Ma perché 'secondo sesso'? Perché introdurre il concetto di 'gerarchia di sessi'? E' proprio quest'ultimo che la scrittrice intende sfatare.

    La concezione del sesso femminile come secondo, come subordinato, analizzata dall'autrice nell'opera citata, altro non è che la conseguenza di tradizioni sociali, culturali, educazionali, di concezioni stereotipate succedutesi nel tempo ed ereditate dalle varie generazioni. Nel suo saggio, l'attivista per i diritti femminili mostra la totale assenza di differenze sul piano biologico tra i due sessi e, come già accennato, sgretola il mito di 'secondo sesso' derivante dalla tradizione maschilista e sessista: due aspetti che conducono alla rivendicazione di una assoluta parità di uomo e donna sul piano pratico, in particolare su quello lavorativo, aspetto cruciale della filosofia di Simone de Beauvoir.

    Se da un lato vediamo come l'autrice si interessi alla dimostrazione della parità dei sessi da un punto di vista puramente fisico, dall'altro vediamo come metta anche in evidenza un altro aspetto fondamentale, quello secondo cui sarebbero le donne stesse a contribuire alla trasmissione dell'idea della loro natura come 'secondo sesso'. Come leggiamo anche in "Mémoires d'une jeune fille rangée", sarebbe per un fine meramente utilitaristico, per la comodità di un appoggio ai mariti senza la necessità di farsi avanti in prima persona, adagiandosi bellamente sulle certezze della tradizione, ma soprattutto sugli stipendi dei coniugi. L'obiettivo è quello di evidenziare come la concezione diseguale dei sessi implichi conseguenze nella sfera lavorativa: le donne non possono aspirare a qualsiasi impiego, a differenza degli uomini, conseguentemente queste si trovano ostacolate in particolari casi, come quelli in cui intendano essere madri lavoratrici, vista la difficoltà di trovare un aiuto nelle istituzioni per quanto riguarda l'affidamento dei figli durante l'orario lavorativo. Solo a poche è consentita una piena autonomia dal punto di vista privato, frutto di quella sul piano economico e lavorativo.

    Occorre, però, ricordare anche le origini borghesi della scrittrice, radici che sono state nettamente recise al momento dell'inizio degli studi universitari, in coincidenza con l'incontro con Jean-Paul Sartre, avvenimento che porterà non solo al distacco dalla sua famiglia, ma che avrà anche un'influenza fondamentale per lo sviluppo del pensiero di Simone sul piano dell'esistenzialismo. L'allontanamento da 'son milieu bourgeios', dal suo ambiente di provenienza, conduce, dunque, alla piena realizzazione di quanto già manifestato numerose volte durante l'età infantile e l'adolescenza: Simone de Beauvoir, nell'opera ...

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    Last Post by Lavinia Peluso il 22 Mar. 2016
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