"rivista a-periodica" scritta e diretta da studenti universitari.

Chi siamo | Redazione | Collabora


Terrorismo in sigle
di Rachele Pellegrini

Al-Qaeda, Daesh, Aqi, Isi, Isis, Isil, e Is. Una realtà monolitica o eterogenea? Che differenza c'è?

Vai all'articolo
Il test di medicina non l'ho capito
di Marco Ridolfi

quello che manca al numero chiuso per poterlo accettare

Vai all'articolo



L’OTTICA FILOSOFICA
Arte; reale finzione
o finzione reale?


Risposta alla denuncia di Platone

Vai all'articolo

RITRATTI
Semplicemente
"Il Boss"

Springsteen: il perdente fortunato
che ha conquistato l'America e il mondo

Vai all'articolo

PER ABITARE LE PAROLE
Noi estranei a noi stessi
"L'étranger" di Albert Camus
e la distanza dall'uomo moderno

Vai all'articolo

L’OTTICA FILOSOFICA
Fra Tarantino e Seneca
La coreografia della truculenza

Vai all'articolo


  1. Se la lettura oggi può salvarci
    La lettura come lieto fine della banalità della vita quotidiana

  2. ... E se domani fossimo privati dei libri?
    Un po' mago e un po' profeta, un po' filosofo e un po' scienziato. Gli scritti e le idee di uno dei più grandi autori del XX secolo.

    Nato a Waukegan Illinois, nel 1920, e morto a Los Angeles nel 2012, Ray Bradbury è giustamente ricordato come uno degli autori più originali e innovativi del genere fantascientifico. Autore prolifico, ci ha lasciato una vasta quantità di scritti, quasi tutti nella forma del racconto breve, raccolti in numerose antologie. Tra le più celebri, ricordiamo Il popolo dell'autunno, Domani a mezzanotte, e, soprattutto, Cronache marziane, ciclo di narrazioni riguardanti la colonizzazione di Marte da parte della razza umana. A questi, si deve aggiungere il romanzo Fahrenheit 451, la sua opera più nota, un elogio della lettura composto attraverso una storia ambientata in un futuro dove i libri sono proibiti per legge.

    Nella sua opera, possiamo individuare alcuni fili tematici comuni. Il primo e più importante è l'apologia della lettura di fronte all'avanzare della tecnologia e dei mass media. Esemplare in questo senso è la storia del già citato Fahrenheit 451, ambientato in un imminente futuro dove la letteratura è stata proibita dalle autorità governative, accusata di distogliere le persone, con voli di fantasia e inutili sentimentalismi, da cose ben più utili e concrete, come il lavoro, il denaro e il progresso scientifico. Distruggere gli ultimi scritti cartacei rimanenti è il compito dei pompieri, non più adibiti a combattere gli incendi, ma incaricati di dare alle fiamme poesie, favole e romanzi. Questo è l'avvenire che Bradbury temeva e prospettava per la società di massa, dove il frivolo intrattenimento offerto da televisione e radio è spacciato in maniera subliminale, ma insistente, agli individui, resi sempre più ottusi e privi di prospettive. La narrazione e l'intrattenimento sono ridotti al rango di merci qualsiasi, e come tali venduti ai consumatori con l'unico scopo del profitto.

    Read the whole post...

    Last Post by Giovanni Giannini il 19 Sep. 2016
    .
  3. Noi estranei a noi stessi
    "L'étranger" di Albert Camus e la distanza dall'uomo moderno

    “In un universo subitamente spogliato di illusioni e di luci l'uomo si sente un estraneo. Persuaso dell'origine esclusivamente umana di tutto ciò che è umano, cieco che desidera vedere e che sa che la notte non ha fine, egli è sempre in cammino.”

    "Je voulais dire seulement que le héros du livre est condamné parce qu'il ne joue pas le jeu. Il refuse de mentir." così parla lo stesso Albert Camus riassumendo una delle sue più celebri opere, L'étranger: titolo che accoglie in sé tante contraddizioni quante sono le possibilità aperte, entro il quale è possibile individuare il tratto fondamentale de sa pensée: la filosofia dell'assurdo, o absurdité camusienne. Non parliamo di attualità, ma del modo in cui il filosofo coglie ed esplicita gli aspetti più intimi, e principalmente inconsci, che caratterizzano la natura umana, aspetti che ognuno di noi leggendo queste pagine tenta inutilmente di negare o di disconoscere.

    Al centro dell'opera si colloca l'omicidio che il nostro anti-héros (ou devrions-nous parler d'héros?), monsieur Meursault, commette nei confronti di un arabo con cui un suo amico aveva precedentemente avuto uno screzio. Il nostro protagonista afferma di aver ucciso l'uomo à cause du soleil, a causa della calura estiva della spiaggia algerina: quattro spari che scandiscono in maniera inesorabile lo svolgimento del racconto. L'altro nodo fondamentale è rappresentato dalla morte della madre del protagonista che è annunciata da un freddo telegramma nelle prime pagine dell'opera: proprio il comportamento di Meursault in tale occasione determinerà in maniera decisiva il suo destino. L'interesse dell'autore è quello di evidenziare aspetti particolari dello svolgimento, riscontrabili già nello stesso cognome del protagonista (Mer, Mère, Sol, Meurtre: mare, madre, sole, omicidio) al fine di delineare un ritratto efficace di un personaggio che si rivela tra i più interessanti della letteratura novecentesca.

    Read the whole post...

    Last Post by Lavinia Peluso il 4 Aug. 2016
    .
  4. L'identità: un'ossessione nella misura in cui ci sfugge
    "In quale preciso momento il reale si è trasformato in irreale, la realtà in fantasia? Dov'è la frontiera? La frontiera dov'é?" Milan Kundera

    Vi sono situazioni in cui per un istante non riconosciamo più chi ci sta accanto, momenti in cui l'identità dell'altro si cancella, mentre, di riflesso, dubitiamo della nostra; attimi di smarrimento, in cui il tuo orologio interno si ferma, smette di ticchettare e il respiro ti si blocca a metà gola. Talmente immerso nella commedia che stai recitando, diventato un tutt'uno con la trama che pensavi di conoscere, cosa fai quando qualcuno cambia bruscamente la sua parte? Il silenzio si impadronisce del palcoscenico, il tuo corpo è stranamente intorpidito, come distrutto da quel cambio di ruolo apparentemente banale, sfinito alla fine di una battaglia che non sospettavi neanche di star conducendo; interroghi con gli occhi l'attore accanto a te, lo scruti, cerchi quella sua parte, quel suo essere che ti era così familiare da esser diventato ormai prevedibile e ti rendi conto che è svanito, dissipato nell'aria. A quel punto torni alla realtà, senti di nuovo il tuo corpo, riprendi fiato, guardi il pubblico; le luci puntano dritte e accecanti verso di te, lo sguardo del pubblico punta verso di te, aspetta la tua battuta, la tua reazione, perchè tutto, il tuo e il suo essere, il loro giudizio, dipende da questo: sai la tua parte? Sei sicura che la parte che fino ad ora hai recitato, la stessa che conoscevi a memoria e per cui solo apparentemente non facevi alcuno sforzo fosse veramente la tua? Chi è l'attore al tuo fianco? Ma soprattutto: chi sei tu?

    Read the whole post...

    Last Post by miam il 30 Mar. 2016
    .
 
Top
Designed by .Arya, coded by bored. Vieni a trovarci su ffmagazine.forumfree.it