"rivista a-periodica" scritta e diretta da studenti universitari.

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Terrorismo in sigle
di Rachele Pellegrini

Al-Qaeda, Daesh, Aqi, Isi, Isis, Isil, e Is. Una realtà monolitica o eterogenea? Che differenza c'è?

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Il test di medicina non l'ho capito
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L’OTTICA FILOSOFICA
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Noi estranei a noi stessi
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L’OTTICA FILOSOFICA
Fra Tarantino e Seneca
La coreografia della truculenza

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  1. Conosciamo la Riforma Costituzionale
    Referendum costituzionale 2016: cosa dice il testo di legge su cui siamo chiamati a votare? Dal bicameralismo differenziato alle modifiche del Titolo V, ecco gli ambiti d’intervento della riforma

    Il referendum costituzionale del 2016, accantonate le polemiche per la mancata candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024, è tornato al centro della discussione politica. Tra appelli a votare SI o NO, promesse elettorali (come se fossimo prossimi alle elezioni politiche e non ad un referendum) e nette presi di posizione, il rischio è quello di perdere di vista quale sia il vero fulcro della discussione: il referendum e la riforma costituzionale che dovrà essere approvata o respinta. Per quanto riguarda il referendum in sé, esso sta cominciando a prendere forma solo in questi giorni: è stata scelta la data, il 4 dicembre 2016 ed è stata presentata la scheda sulla quale gli elettori dovranno apporre il fatidico tratto di matita. Ed è subito scoppiata la polemica. Il quesito presente sulla scheda recita infatti:
    CITAZIONE
    “Approvate il testo della legge costituzionale concernente "disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione", approvato dal parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?"

    Il contenuto, ovviamente, non è illegittimo: sono infatti indicati il titolo della legge costituzionale da sottoporre a referendum e gli estremi della pubblicazione in Gazzetta ufficiale. In molti, però, vi hanno letto una sorta di spot a favore del SI, essendo elencati solo alcuni aspetti della riforma, quelli positivi e maggiormente in grado di fare leva sull’opinione pubblica. La differenza tra questo quesito e quelli dei precedenti referendum costituzionali (2001 e 2006), certamente meno propagandistici e più “oscuri”, sta nel titolo della legge costituzionale. Dunque, il momento migliore per sollevare dubbi era la discussione parlamentare della riforma, conclusasi nell’aprile 2016, durante la quale il titolo della legge poteva essere emendato. Cosa che non risulta che sia avvenuta. Dunque per non cadere nei tranelli di un quesito che a molti appare capzioso, è fondamentale approfondire quali sono i principali ambiti d’intervento della riforma, analizzando eventuali ricadute positive e negative.

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  2. Il test di medicina non l’ho capito
    quello che manca al numero chiuso per poterlo accettare

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    Io non ho capito.
    Non ho capito cosa ci sia di normale in un concorso per frequentare l’università.
    Non ho capito cosa ci sia di naturale nel dramma di migliaia di ragazze e ragazzi esclusi e cosa di ordinario in studenti che frequentano un corso di laurea senza interesse, per poi lasciare.
    Non ho capito la legittimità di una soluzione così importante come il test d’ingresso.

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    Last Post by Marco Ridolfi il 5 Oct. 2016
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  3. C'è bisogno di #fertilitybrain
    Campagna per il #fertilityday: quando l'unica dolce attesa da parte delle nuove generazioni è quella dei diritti di cui si vedono invece privati

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    Notizie dal fronte della natalità: secondo il Ministero della Salute, le donne italiane non fanno abbastanza figli e si rivela necessario “operare un capovolgimento della mentalità corrente volto a rileggere la Fertilità come bisogno essenziale non solo della coppia, ma dell’intera società, promuovendo un rinnovamento culturale in tema di procreazione". Il Paese ha bisogno di nascite: ne va dell'equilibrio della nostra società, equilibrio che, in realtà, si rivela già essere adesso precario, ma che secondo il nostro ministro Lorenzin potrebbe essere invece ristabilito da un aumento della natalità infantile.

    "La fertilità è un bene comune"", un bene della Patria, afferma il Ministero della Salute, tanto comune che dalla campagna è stata addirittura esclusa una qualsiasi comunicazione con l'uomo, la cui partecipazione è invece ovviamente necessaria per il concepimento, mentre ora si sta semplicemente dando per scontato che egli sia disposto a diventare padre: la campagna per il #fertilityday è riuscita, in un tempo record di poche ore, ad offendere pressoché l'intera popolazione italiana, inciampando in un tremendo #fertilityfake.

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    Last Post by Lavinia Peluso il 28 Sep. 2016
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  4. ... E se domani fossimo privati dei libri?
    Un po' mago e un po' profeta, un po' filosofo e un po' scienziato. Gli scritti e le idee di uno dei più grandi autori del XX secolo.

    Nato a Waukegan Illinois, nel 1920, e morto a Los Angeles nel 2012, Ray Bradbury è giustamente ricordato come uno degli autori più originali e innovativi del genere fantascientifico. Autore prolifico, ci ha lasciato una vasta quantità di scritti, quasi tutti nella forma del racconto breve, raccolti in numerose antologie. Tra le più celebri, ricordiamo Il popolo dell'autunno, Domani a mezzanotte, e, soprattutto, Cronache marziane, ciclo di narrazioni riguardanti la colonizzazione di Marte da parte della razza umana. A questi, si deve aggiungere il romanzo Fahrenheit 451, la sua opera più nota, un elogio della lettura composto attraverso una storia ambientata in un futuro dove i libri sono proibiti per legge.

    Nella sua opera, possiamo individuare alcuni fili tematici comuni. Il primo e più importante è l'apologia della lettura di fronte all'avanzare della tecnologia e dei mass media. Esemplare in questo senso è la storia del già citato Fahrenheit 451, ambientato in un imminente futuro dove la letteratura è stata proibita dalle autorità governative, accusata di distogliere le persone, con voli di fantasia e inutili sentimentalismi, da cose ben più utili e concrete, come il lavoro, il denaro e il progresso scientifico. Distruggere gli ultimi scritti cartacei rimanenti è il compito dei pompieri, non più adibiti a combattere gli incendi, ma incaricati di dare alle fiamme poesie, favole e romanzi. Questo è l'avvenire che Bradbury temeva e prospettava per la società di massa, dove il frivolo intrattenimento offerto da televisione e radio è spacciato in maniera subliminale, ma insistente, agli individui, resi sempre più ottusi e privi di prospettive. La narrazione e l'intrattenimento sono ridotti al rango di merci qualsiasi, e come tali venduti ai consumatori con l'unico scopo del profitto.

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    Last Post by Giovanni Giannini il 19 Sep. 2016
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  5. La Costituzione Italiana, 68 anni dopo
    Cosa cambia con la riforma? Qual è il progetto politico alle sue spalle? C’è veramente bisogno di una riforma costituzionale? Editoriale di introduzione al nostro dossier sulla riforma

    L’Italia, prima della fine dell’anno, si troverà di fronte ad una delle più importanti chiamate alle urne della sua storia, il referendum sulla riforma costituzionale “Renzi-Boschi” . La data non è stata ancora stabilita: “Si vota tra fine novembre e inizio dicembre”, ha detto il Ministro Maria Elena Boschi, uno dei promotori della riforma. In ogni caso, si tratta di un voto destinato a cambiare profondamente l’andamento politico del paese. Il grande numero di articoli toccati (47 su 139) e la profonda modifica dell’assetto istituzionale che ne deriverebbe rendono questo referendum costituzionale un vero e proprio voto sul futuro della Repubblica. Come quello proposto nel 2006 (e respinto dal 61,29 % dei votanti), numerosi sono gli ambiti d’intervento della riforma. Abolizione del bicameralismo perfetto e passaggio ad un bicameralismo differenziato in cui una camera (l’attuale Senato) diverrebbe rappresentativa delle istituzioni territoriali. Riforma del procedimento legislativo con divisione delle leggi in bicamerali, monocamerali e monocamerali con intervento del Senato, con introduzione dei procedimenti “a data certa”. Abolizione delle Province e modifica del riparto delle competenze tra Stato e Regioni. A questi ambiti se ne devono aggiungere altri non di secondaria importanza. Tutti questi aspetti saranno oggetto di un unico quesito. Sarà perciò fondamentale un’opera di attenta ponderazione dei diversi ambiti che verranno modificati.

    Certamente aver racchiuso l’intera proposta di riforma in un quesito unico, decisione oggetto di un accesso dibattito che ha coinvolto politici e accademici, è tutt’altro che frutto di una scelta casuale. È invece la chiara dimostrazione di come questo referendum faccia parte di un programma politico molto più ampio. Un programma sul quale l’attuale esecutivo ha scommesso fortemente, a tal punto che il Presidente del Consiglio Renzi aveva, almeno in un primo momento, legato le sorti del suo governo al risultato della consultazione. Tale programma include anche la nuova legge elettorale, il c.d. Italicum, che è entrato in vigore per la sola Camera dei Deputati, scommettendo sull’esito positivo del referendum che porterebbe all’abolizione dell’elezione diretta del Senato. E lo stretto collegamento tra legge elettorale e riforma costituzionale dovrà essere oggetto di un’approfondita riflessione.

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    Last Post by il Fuochista il 13 Sep. 2016
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  6. Fra Arte e Letteratura
    Il ponte che unisce poesia, scultura e pittura

    Già durante il XVIII secolo, il filosofo tedesco G. E. Lessing, approfondiva dettagliatamente, nel trattato del Laocoonte, lo stretto rapporto che si era andato a creare fra arti figurative e arti letterarie. Egli però ne sottolineava anche la distanza, data dalle differenti modalità espressive che le caratterizzano, nonostante arte figurativa e letteratura fossero state "accomunate" fino ad allora (senza che ne venissero messe in luce le sostanziali differenze) tramite la massima oraziana dell' Ars Poetica: "Ut pictura, poesis" ("La pittura è come la poesia"). Ma nonostante le diversità, quali fattori hanno influito sul connubio fra arte e letteratura? In che modo tale connubio si è manifestato? Qual è il suo significato?

    Per le sue tesi Lessing si soffermava in particolare sul rapporto fra il gruppo scultoreo del Laocoonte del Belvedere e della descrizione dello stesso troiano, contenuta nell' Eneide. Il primo, in quanto opera scultorea, è un' immagine fisica che si contestualizza in una dimensione spaziale; la seconda invece, essendo concepita come un'astrazione di successioni temporali, si connota in una dimensione temporale. Ne consegue che la scultura potrà solo dare l'impressione del movimento, sebbene la sua fisicità si presenti netta e distinta all'osservatore; il passo poetico al contrario, riuscirà a trasmettere una precisa concatenazione dei movimenti dei personaggi (tramite la narrazione) nella mente del lettore, che però si manifesterà in modo diverso a seconda della fantasia di ogni individuo. Da ciò si possono desumere le differenze espressive fra le due arti; l'arte figurativa infatti utilizza tecniche specifiche per trasmettere quanto più realisticamente il movimento (come l'immagine bloccata ecc...) mentre la letteratura ne userà altre per trasmettere il più precisamente possibile l'aspetto di un' immagine (descrizioni ecc...).

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    Last Post by Tommaso Ghezzani il 4 Sep. 2016
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  7. Noi estranei a noi stessi
    "L'étranger" di Albert Camus e la distanza dall'uomo moderno

    “In un universo subitamente spogliato di illusioni e di luci l'uomo si sente un estraneo. Persuaso dell'origine esclusivamente umana di tutto ciò che è umano, cieco che desidera vedere e che sa che la notte non ha fine, egli è sempre in cammino.”

    "Je voulais dire seulement que le héros du livre est condamné parce qu'il ne joue pas le jeu. Il refuse de mentir." così parla lo stesso Albert Camus riassumendo una delle sue più celebri opere, L'étranger: titolo che accoglie in sé tante contraddizioni quante sono le possibilità aperte, entro il quale è possibile individuare il tratto fondamentale de sa pensée: la filosofia dell'assurdo, o absurdité camusienne. Non parliamo di attualità, ma del modo in cui il filosofo coglie ed esplicita gli aspetti più intimi, e principalmente inconsci, che caratterizzano la natura umana, aspetti che ognuno di noi leggendo queste pagine tenta inutilmente di negare o di disconoscere.

    Al centro dell'opera si colloca l'omicidio che il nostro anti-héros (ou devrions-nous parler d'héros?), monsieur Meursault, commette nei confronti di un arabo con cui un suo amico aveva precedentemente avuto uno screzio. Il nostro protagonista afferma di aver ucciso l'uomo à cause du soleil, a causa della calura estiva della spiaggia algerina: quattro spari che scandiscono in maniera inesorabile lo svolgimento del racconto. L'altro nodo fondamentale è rappresentato dalla morte della madre del protagonista che è annunciata da un freddo telegramma nelle prime pagine dell'opera: proprio il comportamento di Meursault in tale occasione determinerà in maniera decisiva il suo destino. L'interesse dell'autore è quello di evidenziare aspetti particolari dello svolgimento, riscontrabili già nello stesso cognome del protagonista (Mer, Mère, Sol, Meurtre: mare, madre, sole, omicidio) al fine di delineare un ritratto efficace di un personaggio che si rivela tra i più interessanti della letteratura novecentesca.

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    Last Post by Lavinia Peluso il 4 Aug. 2016
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  8. Fra Tarantino e Seneca
    La coreografia della truculenza

    Se tracciando una rapida panoramica della storia del teatro e del cinema si dovessero individuare particolari momenti di svolta e di innovazione, due fra le tappe fondamentali sarebbero inevitabilmente le tragedie di Seneca e le pellicole di Tarantino. Nonostante le abissali differenze fra questi due colossi dell'azione scenica (dalle culture di riferimento, fino alla sostanziale differenza fra teatro e cinema) è infatti possibile notare dei tratti comuni a entrambi. Lette nel quadro storico e nel contesto operativo dei relativi autori non si possono non scorgere, sotto innumerevoli tratti, paradigmi che si ripetono, fra i quali primeggiano la violenza quasi tattile che trasuda dalla "messa in scena" e la visione di un mondo cupo, dominato da insormontabili forze del male.

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    Last Post by Tommaso Ghezzani il 2 Aug. 2016
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  9. Quando la rivoluzione si tinse di rosa (o di nero)
    Per l’anniversario della morte di Guido Crepax, ricordiamo una delle sue donne più famose.

    Introversa, libertina e spregiudicata sono i primi aggettivi con cui possiamo definirla. La si ricorda giovane, sensuale, di bell’aspetto, con quell’inconfondibile caschetto corvino alla Louise Brooks. Rivive continuamente per le sue vicissitudini giovanili, ma il tempo è passato anche per lei. Sulla sua carta di identità si legge come data di nascita il 25 Dicembre 1942. Fotografa di professione ma soprattutto protagonista di storie surreali, è attiva nella Milano altolocata della seconda metà degli anni ’60. Nei salotti dove giornalisti, architetti e intellettuali, seduti comodamente su poltrone di Joe Colombo, discutono di letteratura ed arte. Dove le signore, con abiti disegnati da Paco Rabanne o confezionati da Lancetti, parlano dei medesimi argomenti e di psicanalisi. Lei, figlia di questi ambienti, è tuttavia una donna aperta, dedita a svariate relazioni, occasionali ed extraconiugali; libera e spontanea nel mostrare sé stessa e le proprie perversioni; disinibita a tal punto da spogliarsi di fronte ad uno sconosciuto. Alle femministe non è mai piaciuta, ma di femminismo lei parla indirettamente più di altri. Il suo cognome è Rosselli, di nome fa Valentina: è il personaggio a fumetti di Guido Crepax.

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    Last Post by Marco Ridolfi il 1 Aug. 2016
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  10. Tiziano Terzani: cittadino del mondo, testimone della storia
    A dodici anni dalla morte uno sguardo sulla vita di un grande intellettuale cosmopolita

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    Il 28 luglio del 2004 moriva di tumore Tiziano Terzani. Di lui si potrebbero raccontare le origini toscane, dire che era nato a Firenze, cresciuto sull’Appennino pistoiese e che aveva studiato a Pisa, ma sarebbe un grande errore etichettare una provenienza ad uno degli ultimi veri cittadini del mondo. Giornalista eclettico, intellettuale poliedrico e forse fra le menti più aperte che l’Italia abbia mai prodotto pubblica nel ‘55 i suoi primi articoli sul Giornale del Mattino. Si occupa della cronaca sportiva, muovendo i primi passi in un genere che aveva ancora una sua dignità quasi letteraria e che aveva visto cimentarsi grandi firme come Buzzati e Montanelli.

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    Last Post by Federico Rossi il 28 July 2016
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