Nel giugno 2013, il presidente degli Stati Uniti d’America Obama, il presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy e il presidente della Commissione Europea Barroso, annunciavano che Stati Uniti e Unione Europea avrebbero lavorato ad una serie di possibili negoziati riguardanti il commercio oltreoceano e alla proposta di una ridefinizione dell’impresa collettiva di investimenti tra le due potenze coinvolte. Di questi ed altri progetti negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare sotto il nome di TTIP (
Transatlantic Trade and Investment Partnership), soprattutto a causa delle voci contrarie e perplesse alzatesi da molte piazze europee.
Il TTIP, per chi ancora non lo conoscesse, intende essere
un ambizioso e vasto accordo commerciale tra gli Stati Uniti e la nostra Unione, che espanda in modo significativo le relazioni di scambio e investimento già esistenti, incrementi la crescita economica, offra nuovi posti di lavoro e porti a livelli ancora più alti la competitività internazionale. Così ad oggi la trattiva, se venisse firmata da ognuno dei paesi che aderiscono all'Unione Europea, sarebbe pronta per essere conclusa dalla Commissione in accordo con gli Stati Uniti e ratificata successivamente da ognuno degli stati membri.
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