Un
concetto chiave dell'illuminismo (e della massoneria) , spesso non sufficientemente ricordato nei libri di storia e di filosofia, consiste nella convinzione dei
philosophes che
uno Stato non possa sopravvivere senza una religione che unifichi i cittadini sotto un'unica credenza contribuendo a forgiarne la moralità; concetto che Rousseau, nel suo
Contratto sociale, si preoccupa costantemente di ricordare, arrivando a condannare l'ateismo come un delitto di altro tradimento contro il popolo. Nella concezione di questi intellettuali non si trattava di identificare una delle chiese storiche come una religione di stato, ma di educare i cittadini al rispetto di quell'“Essere Supremo”, Architetto Divino, che guida le sorti dell'umanità verso un perpetuo progresso attraverso la sua onnipotente provvidenza.
I padri fondatori degli Stati Uniti d'America, formatisi attraverso il pensiero illuminista nato in Francia, e quasi tutti facenti parte della massoneria, avevano ben chiari questi principi, e non mancarono di realizzarli nella creazione della nuova repubblica. Per
religione civile americana (per come la descrive, tra gli altri, lo storico italiano Emilio Gentile)
si intende l'insieme di riti, simboli e parole d'ordine che, nel corso della storia degli USA, ha contribuito a creare, nell'immaginario comune statunitense,
un vero e proprio “culto della nazione”, della sua storia e delle sue idee fondanti, che non va a sostituirsi a nessuna delle religioni storiche, ma anzi si integra con esse: basti pensare che il giuramento di un neoeletto presidente viene pronunciato sulla Bibbia, e che in quasi tutte le chiese di tutte le confessioni cristiane è sempre presente, accanto al Crocifisso, la
stars-and-stripes.
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